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La riforma degli artt. 9 e 41 della Costituzione e la nuova PAC pongono all’interprete (e così all’amministratore pubblico e alla giurisprudenza) una sfida non rinviabile: quella di costruire regole di uso e di destinazione del suolo e di tutte le risorse naturali, capaci di coniugare attività agricola e tutela dell’ambiente e della biodiversità.L’esame di alcune innovative disposizioni, introdotte dall’ultima riforma della PAC e da alcuni regolamenti applicativi della Commissione, operanti in coerenza con le prospettive soprarichiamate, consente di individuare l’emergere di un nuovo disegno, chiamato a operare anche nell’ordinamento interno, nel quale devono trovare spazi condivisi produzione agricola e tutela della biodiversità e dell’ambiente.
The reform of the articles 9 and 41 of the Constitution and the new CAP pose to the interpreter (and thus to the public administrator and to the judges) a challenge that cannot be postponed: that of building rules for the use and destination of the land and of all natural resources, capable of combining agricultural activity and protection of the environment and biodiversity.The examination of some innovative provisions, introduced by the latest reform of the CAP and by some implementing regulations of the Commission, operating in coherence with the above-mentioned perspectives, allows us to identify the emergence of a new framework, called to operate also in the internal legal system, where shared spaces for agricultural production and the protection of biodiversity and the environment must be found.