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Il rilancio delle filiere collegate alla vivaistica forestale passa necessariamente attraverso la possibilità per il settore di controllare le qualità estrinseche e intrinseche del materiale vivaistico. Tra le qualità intrinseche dei materiali di moltiplicazione assumono, in un contesto di rapido cambiamento climatico, un significato di particolare rilevanza la diversità genetica e, in ultima analisi, il potenziale adattativo delle nuove piante che verranno messe a dimora. Queste caratteristiche possono oggi venire accuratamente studiate grazie alla disponibilità crescente di informazioni genomiche sempre più esaustive, permettendo una pianificazione ottimale di tutte le operazioni che vanno dalla raccolta del seme alla progettazione degli interventi di riforestazione. Le qualità estrinseche dei materiali di riproduzione forestale trovano un riferimento nella normativa (D. Lgs. 386/2003 e decreti collegati) per i requisiti del materiale “commerciale”, mentre da un punto di vista sperimentale e operativo sono importanti le caratteristiche morfologiche e fisiologiche della pianta che hanno una relazione con il suo sviluppo nel sito di impiego. Il riferimento per la qualità genetica del materiale vivaistico sono i 2230 materiali di base individuati nel registro nazionale, di cui la gestione e cura rappresenta oggi una priorità. La qualità di una pianta per i progetti forestali riflette idealmente una collaborazione tra selvicoltori e vivaisti per produrre il materiale richiesto secondo un approccio dinamico, nel quale i risultati della piantagione sono funzionali al miglioramento della produzione vivaistica. Questo approccio sperimentale innovativo alla produzione vivaistica è contemplato dalla recente normativa che prevede i nuovi Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale come supporto al processo di certificazione della qualità dei semi forestali, alle Regioni per l’individuazione dei materiali di base, nonché a specifiche attività di ricerca riguardanti il materiale vivaistico.
Control of the extrinsic and intrinsic qualities of nursery material. Improvement of the supply chains connected to the forest nursery sector depends on the possibility to control extrinsic and intrinsic qualities of the reproductive material. In a context of rapid climate change, genetic diversity and, ultimately, the adaptive potential of the new plants take on a key significance among the intrinsic qualities of the reproductive material. These characteristics can now be accurately studied, thanks to the growing availability of increasingly comprehensive genomic information, allowing optimal planning of all operations ranging from seed collection to the design of reforestation projects. Extrinsic qualities of forest reproduction materials are determined by law (Legislative Decree 386/2003 and related decrees) as far as “commercial” requirements are concerned, whereas from an experimental and operational point of view the focus is more on morphological and physiological characteristics of the plant with a relationship with its development on the planting site. The reference for the genetic quality is the list of 2230 basic materials identified in the national register, the management and care of which are considered as a priority. The quality of a plant for forestry projects ideally reflects the results of collaboration between foresters and nurseries to produce specific material for each reforestation site according to a dynamic approach, in which the results of the plantation are functional to the improvement of nursery production. This innovative experimental approach is required by a recent legislation indicating new national centers for the study and conservation of forest biodiversity to support the process of certification of forest seed quality, the regions for the identification of basic materials, as well as specific research activities concerning forest nursery material.
