Quaderni dei Georgofili

La riforma dell’art. 9 Cost.: lo sguardo di chi opera per i parchi

Carlo Alberto Graziani

Accademia dei Georgofili
Pagine: 12
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: Agricoltura, paesaggio, ambiente, sostenibilità e uso dei suoli

Copyright 2023 Accademia dei Georgofili

La natura non si ferma ai confini delle aree protette: perciò lo sguardo dell’Autore è rivolto alla natura in generale, ed è rivolto anche a coloro che sono impegnati per la tutela di essa e che egli chiama “operai della natura”. L’Autore pertanto si chiede perché la riforma dell’art. 9 Cost., pur se introduce i termini biodiversità ed ecosistemi, non faccia espresso riferimento alla natura. La risposta è che questo termine è, almeno finora, estraneo al lessico giuridico italiano a conferma, sia pure in termini problematici, di una visione antropocentrica della questione ambientale. Dopo un sintetico esame delle valutazioni che la dottrina giuridica ha espresso sulla riforma, l’A. sottolinea come la forza dei principi costituzionali dipende non solo dal loro valore intrinseco, ma anche da come essi vengono recepiti sia dalle istituzioni sia dal corpo sociale: non c’è dubbio che il nuovo art. 9 possiede, almeno potenzialmente, una grande forza per il corpo sociale e in particolare per gli “operai della natura”, i quali ormai possono avvalersi di un preciso principio costituzionale per continuare e rafforzare la loro azione a difesa della natura. Infine, dopo brevi considerazione sull’ingresso degli animali in Costituzione con riferimento alla loro individuazione, al problema delle competenze e alla delicata questione della loro soggettività, l’Autore conclude sottolineando come la nuova norma attribuisca proprio ai giuristi una grande responsabilità soprattutto nei confronti delle future generazioni perché ormai spetta a essi il compito di costruire la nuova base giuridica per la tutela della natura.

Abstract

The author affirms that nature does not stop at the boundaries of protected areas: his focus is on nature and those who are committed to its protection, whom he calls “nature workers.” He therefore asks why the reform of Article 9 of the Italian Constitution, even though it introduces the terms biodiversity and ecosystem, does not expressly refer to nature. The answer is that this is still a concept foreign to the Italian legal lexicon and confirms, albeit in problematic terms, an anthropocentric view of the environment.After a brief review of the evaluations of the reform expressed by legal doctrine, the author stresses how the strength of constitutional principles depends not only on their intrinsic value, but also on how they are received both by institutions and by the social body: there is no doubt then that the new Article 9 possesses, at least potentially, great strength for the social body and in particular for “nature workers,” who can now make use of a precise constitutional principle to continue and strengthen their action in defense of nature.Finally, after brief remarks on the entry of animals into the Constitution with reference to the scope of protection, the problem of competence and the delicate question of their subjectivity, the author concludes by pointing out how the new norm assigns precisely to jurists the great responsibility, especially towards future generations, of building the new legal basis for nature protection.