Quaderni dei Georgofili

L’evoluzione della distribuzione e consistenza degli ungulati in Europa

Marco Apollonio

Accademia dei Georgofili
Pagine: 12
Collana: Quaderni dei Georgofili
Contenuto in: La gestione della fauna selvatica ungulata tra insostenibilità dei danni in agricoltura, tutele e opportunità

Copyright 2017 Accademia dei Georgofili

Gli ungulati in molti paesi europei hanno avuto nell’ultimo secolo, ed in particolare nel secondo dopoguerra, uno incremento senza precedenti che li ha portati a ritornare in aree dove erano assenti da secoli. In queste aree il loro numero è aumentato in modo elevato ponendo seri problemi gestionali in molte nazioni. Fra le molte ragioni che hanno condotto ad un così sostanziale cambiamento di molti ecosistemi europei un ruolo preminente hanno avuto gli imponenti cambiamenti nelle economie di molti paesi europei nei quali una seconda ondata di industrializzazione ha condotto le popolazioni a trasferirsi dalle aree montane e rurali verso quelle urbane. La corrispondente rinaturalizzazione di gran degli ambienti europei hanno lasciato libero accesso alla fauna selvatica ad ambienti montani e collinari un tempo sovrappopolati e sovra sfruttati. Mentre le attività agricole e zootecniche hanno subito una forte riduzione la estensione delle superfici boscate ha conosciuto un aumento rilevante. Questo è stato accompagnato da una serie di azioni dirette a favorire l’aumento degli ungulati fra le quali ’intensa attività di reintroduzione di queste specie, l’estensione delle aree protette e mutamenti legislative che in molte nazioni hanno condotto a una gestione più orientate in senso conservative. Questi cambiamenti sono avvenuti con diverse intensità e velocità in paesi diversi e spesso anche all’interno di regioni differenti dei medesimi paesi in conseguenza di ragioni economiche e storiche. L’attuale situazione presenta benefici e problemi chiaramente legati alla nuova situazione che si è creata: la possibilità di utilizzare una nuova risorsa dal punto di vista economico sia venatorio sia turistico, la valorizzazione di antiche tradizioni culturali fanno da contrappasso ad impatti anche rilevanti su attività agricole e selvicolturali ed all’aumento degli incidenti stradali. L’urbanizzazione di molte popolazioni di ungulati si aggiunge a tali criticità. Forme estreme di gestione inoltre hanno condotto all’introduzione di specie aliene e alla vera e propria manipolazione genetica di alcune popolazioni. Tre problemi stanno emergendo rispetto alla prosecuzione della fase positiva del popolamento di ungulati nel continente europeo: i cambiamenti climatici, il ritorno dei grandi predatori e i possibili cambiamenti nell’uso del suolo. Nel complesso va compreso come l’attuale fase non sia un incidente di percorso da correggere per tornare a situazioni anacronistiche ma piuttosto la conseguenza inevitabile di profondi mutamenti nelle economie dei paesi sviluppati e che quindi va cercata una convivenza con un quadro faunistico nuovo e ben consolidato attraverso opportune politiche di gestione attiva e di prevenzione che mirino a valorizzare l’enorme potenziale ecologico ed economico rappresentato da queste specie.

Abstract

Ungulates have experienced in the last century, with special reference to the time following WW II, an unpreceded increase that have brought them back in areas where they were absent form centuries. Here their number have caused a number of management problems and many opportunities. Among the causes leading to this deep change in the European ecosystems is the huge modifications of most European economies where a second wave of industrialisation moved people from countryside and mountains to cities. The corresponding rewildering of rural and mountains environments gave space to the increase of wildlife with special reference to large mammals. Direct actions favouring ungulates resettlements were also enforced as widespread reintroductions and a new legislation more prone to nature conservation, including protected areas increase. This phenomenon was more or less quick in different European countries in relation to historical and environmental reasons. The present situation brings benefits and costs related to the completely new environmental conditions: the benefits related to the presence of a new resource that can be exploited by tourism and hunting economies is counterbalanced by damages to agriculture and silviculture, increase of traffic accidents and the presence of urban populations of ungulates. Extreme manipulative management of ungulates also caused alien species introduction and genetic manipulation of populations. It is mandatory to understand how the present situation is not emerged by chance but is the outcome of deep socio economical changes that cannot be reverted so the only reasonable choice is to face it looking for coexistence strategies aiming to minimize the costs and to emphasizes the benefits through sound environmental policies. Damages prevention with proper means and real engagement of all stakeholders like agriculture, hunting and tourism representatives is the only way to reasonably reach a success in this challenge.