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Fattualità del diritto è tema ricorrente e centrale nella ricerca di Paolo Grossi, che ancora di recente, nell’indagare su «l’emersione di un diritto “agrario” in Italia», ha sottolineato come questo processo sia stato caratterizzato da elementi di profonda innovazione, proprio in ragione del suo intimo e necessario legame con le cose, intese nella loro capacità di determinare regole di azione, e non soltanto di essere da queste determinate: «Uomini immersi nella fangosità dei fatti; il mondo dei fatti – sociali, economici, strutturali – sempre più protagonistico. Fattualità come peculiarità del diritto pos-moderno» (2016).Il diritto agrario, nella sua storicità, è stato così letto da Paolo Grossi quale laboratorio esemplare della fattualità, in una prospettiva di «non innaturale estensione volta a comprendere una dimensione ambientale e – almeno parzialmente – una dimensione alimentare» (1986, 2016).Nel primo ventennio di questo secolo, la fattualità del diritto è stata costretta a misurarsi in misura crescente con una pervasiva globalizzazione, caratterizzata dalla progressiva svalutazione dei confini e delle distanze e insieme dalla dematerializzazione dei beni e delle risorse, che «sono insofferenti a delimitazioni territoriali, si misurano non con i vecchi canoni spaziali ma campeggiano in uno spazio virtuale a cui è estranea, avversa, innaturale una qualsiasi demarcazione territoriale» (2003).Da ciò l’anticipatrice lezione, impartita già venti anni fa nel discorso di inaugurazione del 250^ anno accademico dell’Accademia dei Georgofili, della necessità di riscoprire il valore del diritto come strumento essenziale «per la vita d’una comunità locale o globale», individuando i protagonisti di questo processo in «una normazione e una giurisprudenza europea intrise di fattualità economica; la quale per i canali osmotici fra Stato italiano e Unione, ha rappresentato un contributo al recupero odierno della dimensione fattuale del diritto» (2013).Nell’oggi, le crisi degli ultimi due anni (dal Covid-19, all’emergenza climatica ed energetica, alla guerra in Ucraina) hanno riportato in primo piano l’esigenza che il diritto, in tutte le sue componenti, proponga risposte alle domande di sicurezza, in generale, e nell’ambito del diritto agrario, alimentare ed ambientale in particolare.Ne risulta la necessità di una riscoperta della politica, e dunque del diritto in senso proprio, quale capacità di operare «immersi nella fangosità dei fatti», secondo la lezione di Paolo Grossi.
“Factuality of law” is a recurring and central topic in the research of Paolo Grossi, who even recently, in investigating «the emergence of an agricultural law in Italy», underlined how this process was characterized by elements of relevant innovation, due to his intimate and necessary relation with things, understood in their ability to determine rules of action, and not only to be determined by them: «Men immersed in the muddy facts; the world of facts - social, economic, structural – increasingly protagonist. Factuality as a peculiarity of post-modern law» (2016).Agricultural law, in its historical dimension, was thus read by Paolo Grossi as an exemplary laboratory of factuality, in a perspective of «not unnatural extension aimed at understanding an environmental dimension and – at least partially – a food dimension» (1986, 2016).In the first twenty years of this century, the factuality of law was increasingly forced to measure itself against a pervasive globalization, characterized by the progressive devaluation of borders and distances and at the same time by the dematerialization of goods and resources, which «are intolerant of territorial delimitations, they do not measure themselves against the old spatial canons but stand out in a virtual space to which any territorial demarcation is extraneous, adverse, unnatural» (2003).Hence the anticipatory lesson, given twenty years ago in the opening speech of the 250th academic year of the Accademia dei Georgofili, of the need to rediscover the value of law as an essential tool «for the life of a local or global community», identifying the actors of this process in «a European legislation and jurisprudence steeped in economic factuality; which, for the osmotic channels between the Italian State and the Union, represented a contribution to today’s recovery of the factual dimension of law» (2013).Today, the crises of the last two years (from Covid-19, to the climate and energy emergency, to the war in Ukraine) have brought to the fore the need for the law, in all its components, to propose answers to demands of safety, in general, and in the field of agricultural, food and environmental law in particular.The result is the need for a rediscovery of politics, and therefore of law in its proper sense, as the ability to operate «immersed in the muddy facts», following the lesson of Paolo Grossi.